


Una delizia
capace di stupire anche i palati più raffinati.
Nella vita di ogni uomo a volte capita di fare delle cose di per sè stesse non molto logiche e spiegabili, soprattutto in un’era quale è quella in cui noi viviamo impostata su un dominante consumismo. Capita appunto che venga il desiderio di dedicarsi a qualcosa che non porti a nessun vantaggio immediato.
Ma invece è bello ed importante anche fare delle cose che non abbiano un senso economico e utilitaristico rapido come, ad esempio, impostare i barili per dare vita ad una Acetaia di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P.
È un modo sicuro per far continuare a vivere in quei barili, che se ben impostati sopravviveranno sicuramente al loro fondatore, questa nostra tradizione secolare.
Uve del territorio, tradizione
e tempo
Pensiamo che un’Acetaia sia soprattutto un’eredità di affetti sempre validissima per ricordare nel tempo la persona o le persone della famiglia che l’hanno preparata. Chi ha in casa un’Acetaia di famiglia tramandata dal padre o dal nonno può anche non sapere con sicurezza chi l’ha iniziata e quando, ma senz’altro è orgoglioso di presentarla agli amici quasi fosse il blasone della famiglia. Invece di uno stemma araldico, una bella infilata di barili di grandezza a scalare. Un profumo penetrante che riempie la stanza del sottotetto e che si insinua dalle fessure della porta e, piano piano invade il ballatoio della scala per poi occupare tutta la scala e l’andito. Uve del territorio, tradizione e tempo: sono questi gli “ingredienti” dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P.


Il sapore
unico che attraversa i secoli!
Ogni ampolla di “balsamico”, infatti, è strettamente ed indissolubilmente legata all’Acetaia che l’ha prodotta e non solo da legami famigliari e territoriali.
Il processo produttivo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. si basa sul travasare, ad intervalli regolari e più precisamente una volta all’anno, il mosto cotto dalla botte più grande della batteria alla più piccola dalla quale viene prelevato per essere imbottigliato. Si deve sempre avere cura, però, di lasciarne nella botticella una certa quantità affinché contribuisca a dare quel sapore che evolve nel corso degli anni e dei decenni. Quando degustate un’ampolla di “balsamico”, quindi, state assaggiando un aceto che ha al suo interno tutti gli aceti prodotti dall’Acetaia sin dalla sua fondazione. State assaporando la storia stessa dell’Acetaia. La storia stessa della famiglia che l’ha gestita nel corso delle generazioni.